Abbiamo aspettato Valhalla piuttosto a lungo: l’interesse per il gioco è andato via via crescendo, grazie al sapiente marketing di Ubisoft, che ha evitato che anche i giocatori più distratti se ne dimenticassero. La scandalosa e criticata presentazione al pubblico di “Ghost Recon: Breakpoint” del 2019 ha poi contribuito ad aumentare le aspettative, dimostrando come anche Ubisoft avesse capito la necessità di un cambio di strategia nel prestare pià attenzione allo sviluppo di ogni nuovo gioco.
Stando al crescente diffondersi di opinioni e recensioni su Internet e Social Networks sembrerebbe che lo sviluppo di Valhalla sia stato un vero e proprio successo: sebbene moltissimi giocatori affermino di percepire lo spirito classico derivante da Assassin’s Creed Origins o Assassin’s Creed Odyssey, Assassin’s Creed Valhalla non è esattamente la stessa cosa. La squadra di creativi che l’ha elaborato ha infatti deciso di modificare la versione attuale, aggiungendo nuove, peculiari, caratteristiche. Oltre a presentare alcune evidenti similitudini con altri giochi editi da Ubisoft, come il fatto che ci si concentri principalmente su di una mappa che va via via rivelandosi ed una storyline principale alla quale si aggiungono altre, molto apprezzate, missioni secondarie, Valhalla viene paragonato sempre più spesso ai popolari Skryim e The Witcher, proprio a causa della sua attenzione ai dettagli (come nei più classici RPG).
La storia di Valhalla inizia in Norvegia, nell’873, e si focalizza su uno dei periodi più interessanti dell’alto medioevo europeo: l’invasione vichinga delle isole britanniche. Per diversi secoli queste orde guerriere hanno influenzato in modo significativo la storia della futura Ingilterra e dell’Europa continentale. Alcune tribù vichinghe riuscirono perfino ad arrivare in Nord America, cosa nient’affatto secondaria in questa nuova edizione di Assasin’s Creed.
Il gioco è strutturato come se non ci fosse un personaggio principale, ed è il clan a svolgere un ruolo chiave nell’intera trama. Volendo essere formali si può attribuire a Eivor il ruolo di protagonista (uno spietato guerriero dal genere incerto, non soltanto a causa del suo nome “neutro”), sicuramente predestinato e con uno sguardo sul mondo, che però altro non è che parte di una familia il cui unico compito è quello di lavorare per il clan. La storia incomincia con Eivor che fugge assieme al suo fratellastro verso l’Inghilterra: durante il gioco devono essere risolte principalmente delle problematiche relative al villaggio, si deve esplorare la mappa, aiutare persone bisognose d’aiuto e migliorare il proprio villaggio (ovviamente anche con l’obiettivo di completare la mappa). Come già evidenziato l’obiettivo principale consiste nel benessere del clan.
Durante lo svolgimento del gioco si dovrà combattere, esattamente come avveniva nelle precedenti edizioni, ma anche portare a termini compiti “secondari”, come ad esempio esplorare la mappa, catturare dei gatti, andare alla ricerca di uova di serpente e salvare dei personaggi attaccati dai ratti. Secondo gli sviluppatori queste distrazioni permetterebbero ai giocatori di divertirsi distraendosi dalle difficoltà della storyline principale. Anche i personaggi secondari sono molto ben sviluppati: questo permette di scegliere se proseguire lungo il percorso della storia principale o perdersi nei meandri dei sentieri secondari. Sono in molti ad aver fin qui sostenuto di aver apprezzato entrambe le possibilità, senza mai sentirsi costretti a propendere per l’una o l’altra scelta.
Nonostante le apparenze, Assassin’s Creed Valhalla è un gioco che potrebbe impegnarci svariate centinaia di ore. Certo, potrebbero volerci soltanto circa 60 ore per portare a termine tutte le missioni relative alla storia principale, ma qualora si decidesse di intraprendere anche i percorsi secondari, ecco che il tempo giocato tenderebbe inevitabilmente all’infinito, una vera manna per i giocatori più incalliti. In ogni caso coloro che preferissero seguire lo sviluppo della storia principale non si preoccupino: questa volta dovrebbe essere tutto molto più semplice, in quanto non c’è una stretta connessione fra livello e grado dei danni, il che permette ai giocatori di concentrarsi appieno sulla missione.
Se ancora non avete comprato il gioco ma avete deciso di passare la fine dell’anno in compagnia dei guerrieri vichinghi, circondati dall’atmosfera dell’Ingilterra medioevale, vi proponiamo tantissimi nuovi prodotti che troverete nella nostra nuova collezione “Assassin’s Creed: Valhalla”. Siamo certi che faranno felici i giocatori più incalliti ma anche tutti i gamers che amano soltanto il meglio.
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